“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Gandhi
Non puoi aspettarti che gli altri facciano ciò che tu non fai per primo. Inizia a camminare anche se il sentiero è poco battuto o impervio. Sii tu stesso il principio di ciò che vuoi vedere negli altri.
Sfilata di Frasso Sabino
In questo periodo storico sembra una boccata d’ossigeno la Sfilata Moda e Riciclo organizzata a Frasso Sabino, arrivata, nel 2019, alla VII edizione (questo è l’articolo sulla sfilata di Moda e riciclo Frasso 2018). Lo splendido borgo, appollaiato su una panoramicissima collina circondata da valli verdi, sembra lontano anni luce dalla capitale e dai suoi enormi problemi con la spazzatura. In realtà la distanza con Roma è minima, si tratta davvero di pochi chilometri. Eppure qui sembra un luogo incantato, tutto lindo e in ordine.
A Frasso il Comune, la lungimirante Pro Loco, i cittadini e i bravissimi artisti si caricano il compito di rivelare, ogni anno, che in realtà i rifiuti possono essere utili e riutilizzati. La fantastica Sfilata di Moda e Riciclo mostra, nella pratica, che serve non solo saper organizzare il da farsi da parte delle istituzioni, ma è anche fondamentale la collaborazione dei cittadini, esattamente come accade qui a Frasso Sabino, dove tutti lavorano insieme per portare un messaggio di cambiamento e di speranza.
Gli abiti di Moda e Riciclo
Gli abiti che sfilano vanno sempre oltre tutte le aspettative: basta guardare le immagini, sono davvero abiti da sogno. Cosa è stato utilizzato per realizzarli? Vecchie tovaglie di carta, teli termici, tappi dei flaconi di medicinali, cartine per la ricostruzione delle unghie, teli di vecchi ombrelli, pellicole fotografiche e tanto altro. Si esce dalla manifestazione con la buona sensazione che, dopo ciò che si è visto e ascoltato, il nostro piccolo contributo nella quotidianità si può trasformare il qualcosa di davvero grande.
Ma come si può iniziare davvero a cambiare, visto che è fondamentale la collaborazione di qualsiasi persona possa incominciare ad agire in un modo piuttosto che in un altro? Sicuramente il primo passo deve essere quello dell’informazione. Molte persone non agiscono perché, per quanto riguarda diversi aspetti, non hanno idea di quale sarebbe la cosa migliore da fare. Cambiare è difficile e spesso le idee sono confuse. Negli USA, nel momento di crisi economica iniziato pochi anni fa, il messaggio che inviavano le istituzioni era: “Non bloccate l’economia, continuate ad acquistare”. “Spendete, solo così eviteremo guai più grandi di quelli che sono appena esplosi per via delle bolle economiche”. Ma comprare di più vuol dire far arrivare una maggior quantità di oggetti al cassonetto, perché le nostre abitazioni non sono sconfinate. Spesso oggetti ancora nuovi, utili, arrivano al macero. Ecco che il messaggio di Frasso, una voce fuori dal coro, si fa sentire più chiaro che mai. Non ne abbiamo bisogno. Dobbiamo solo guardare ciò che abbiamo per sapere che spesso non ci serve qualcos’altro.
Le più grandi fonti di inquinamento al mondo
Ma il problema non è solamente la spazzatura. E necessario che ci si informi il più possibile anche su quelle che sono tra le più grandi fonti di inquinamento al mondo, perché sarebbe inutile togliere tutta la plastica dal mare senza far caso a ciò che lo rende lurido come una latrina. Non solo! Per rendere la cosa ancora più difficile ci si mette, purtroppo, anche il consumo di acqua. Stiamo esagerando e dobbiamo assolutamente limitarlo perché gli esperti affermano che entro breve questa sarà un’altra grande emergenza da affrontare. Per non parlare dell’aumento della temperatura e del particolato.
Eppure c’è un modo estremamente semplice per inquinare di meno, non surriscaldare il pianeta, limitare il consumo di acqua, diminuire l’emissione di particolato e non sciupare inutilmente molte risorse. Sto parlando del consumo alimentare, da parte delle persone, dei prodotti di origine animale. Gli allevamenti, specialmente quelli intensivi che oramai, nei paesi industrializzati, hanno preso il sopravvento, sono tra gli agenti più inquinanti al mondo. Informiamoci! Non basta riciclare una bottiglia se poco dopo mangiamo una bistecca!
L’inquinamento e l’inefficienza in numeri
Per fare un esempio, per produrre 1 kg di carne bovina occorrono circa 15000 litri di acqua, contro i circa 300 litri in media necessari per la coltivazione di 1 kg di legumi. Con la differenza, rispetto alla carne e ai latticini, che i legumi non contengono grassi insaturi, sono poco calorici e sono amici non solo del pianeta, ma anche della nostra salute. E’ molto meno inquinante produrre legumi e mangiarli direttamente, piuttosto che produrli per sfamare il bestiame (il 75% della soia è prodotta per quest’ultimo utilizzo). Mangiare prodotti animali è difatti fonte di quella che è chiamata “inefficienza alimentare”. La FAO ha stimato che coltivando un ettaro di terreno a riso, si potrebbe provvedere al nutrimento di 19 persone per un intero anno (non che debbano mangiare solo riso, questo è un calcolo dell’efficienza alimentare), mentre un ettaro destinato a divenire mangime alimentare per produrre poi carne di manzo, nutrirebbe una sola persona per un anno. Se vogliamo parlare dell’emissione del particolato in Italia, in uno studio del 2019, l’Ispra ci fa sapere che gli allevamenti ne sono responsabili nella misura del 15,1% e auspica come soluzione più efficace proprio la riduzione degli allevamenti e, per cui, evitare l’utilizzo dei prodotti di origine animale. E il nostro amato mare? Cos’è che lo inquina maggiormente? Ascoltiamo la FAO. «L’evidenza suggerisce che il settore dell’allevamento è la più importante fonte di inquinanti delle acque, principalmente deiezioni animali, antibiotici, ormoni, sostanze chimiche delle concerie, fertilizzanti e fitofarmaci usati per le colture foraggere e sedimenti dai pascoli erosi». Mi fermo qui solo perché non voglio scrivere un articolo chilometrico, ma ci sarebbe davvero tanto ancora da aggiungere.
Complimenti a Frasso Sabino e…un augurio
Faccio ancora i miei più sinceri e sentiti complimenti al Comune e alla Pro Loco di Frasso Sabino, agli organizzatori, agli artisti e ai partecipanti per questa scintilla di luce che è la “Sfilata di moda e riciclo”, in un mondo sempre più inquinato e sommerso dai rifiuti. Chissà se nel 2020 si vorrà far provare dell’ottimo cibo totalmente di origine vegetale ai partecipanti, così da accendere un’altra importante iniziativa che potrà preservare ancor di più il nostro pianeta.
Marianne Bengtsson
Luglio 23, 2019 at 2:47 pmComplimenti! Che belle le foto e le parole che le accompagnano!
Roberta Rossi Brunori
Luglio 24, 2019 at 11:06 amGrazie mille Marianne, troppo gentile! Se non l’hai vista ti consiglio di partecipare alla sfilata il prossimo anno perché è davvero bella!