Tradendo la sua proverbiale arguzia, Leopardi scrisse: “È curioso vedere che quasi tutti gli uomini che valgono molto hanno le maniere semplici; e che quasi sempre le maniere semplici sono prese per indizio di poco valore”. E del cibo semplice potremmo dire la stessa cosa?
Eccomi qui, finalmente, a descrivere qualcosa riguardante le Marche, la mia regione d’origine, quella dove i miei avi hanno vissuto e della quale amo profondamente i paesaggi, la cultura, le persone e la magia. Questa terra meravigliosa è stata purtroppo duramente colpita dai noti terremoti del 2016 e molti incantevoli borghi sono stati severamente danneggiati. Ma i miei conterranei vantano, tra le loro doti, anche quella della caparbietà e della laboriosità e sono certa che i tesori delle mie terre torneranno presto a splendere come in origine. Certo che un aiuto non guasta. E se aiutando potessimo trascorrere delle splendide giornate? Eh sì, perché il turismo sarebbe davvero utile, e a guadagnare sarebbe anche il visitatore, che riempirebbe gli occhi di meraviglia e la pancia di semplici e salutari prelibatezze. Non sapete da dove iniziare? Eccomi! Vi presento la splendida Recanati, cittadina incredibilmente bella e che esplode di colori e cultura. Vi propongo anche un piatto “di recupero”, semplice e squisito, come le persone di valore di cui parlava Leopardi.
Noi abbiamo visitato Recanati nel 2017, ma se avessimo sospettato quanto fosse splendida, sicuramente non ci sarebbe sfuggita per così tanto tempo. Avendo dato i natali all’eccelso poeta, tutta Recanati ruota attorno ai versi leopardiani che troviamo, incorniciati da piante rampicanti, sui muri delle vie principali, ad arricchire la cittadina e il nostro animo. Anche se le mie foto rappresentano spesso vicoli deserti, sappiate che quasi sempre attendo molto per cogliere l’attimo in cui non c’è nessuno: Recanati è una città piena di vita e di attività. Non poteva essere altrimenti visto il suo splendore!!
I piatti della tradizione marchigiana, quelli che venivano consumati nella quotidianità, sono noti per la loro semplicità e frugalità. E, come ben spiegato dall’aforisma che ho citato, il valore della semplicità riguarda anche il cibo e lì dove erroneamente molti vedono un piatto povero, in realtà si nasconde un tesoro incommensurabile. E’ proprio nella genuinità del cibo di questa regione che troviamo il seme di una longevità e di un benessere che viene studiato oramai da quasi un secolo, proseguendo il lavoro iniziato dal famoso ricercatore che ha per primo reso noto quanto fosse valida la dieta mediterranea, il dottor A. Keys.
Si sa, a noi marchigiani lo spreco non piace. Ma, infondo, perché sprecare quando, praticando l’arte del reinventare, possiamo salvaguardare sia ambiente che portafoglio? Dunque, noi che non abbiamo mai considerato “chic” il gettare cibo buono per comprarne di nuovo, nascondiamo una saggia conoscenza che va riconosciuta e assolutamente praticata. Prendiamo il pane raffermo. Il pane duro non è stecchito, è solo addormentato. Imparando a risvegliarlo, desteremo contemporaneamente anche in noi qualcosa di assolutamente necessario: il rispetto per la natura che ci circonda e per i suoi doni preziosi che non possono essere sprecati con leggerezza.
POLPETTE DI PANE RAFFERMO, NOCI E CECI NERI.
I PERCHÉ DELLA RICETTA
I ceci neri? Molte aziende hanno iniziato a coltivare varietà antiche e dimenticate di legumi, anziché i soliti quattro noti che troviamo nella grande distribuzione. Si sa, a tavola è meglio mangiare vegetali non solo di diverse varietà, ma anche diversi colori! Questi ceci neri e rugosi, ricchi di preziosi flavonoidi, sono coltivati da un’azienda marchigiana. Un altro modo di sostenere questa regione!
La cipolla rossa fresca? Ricca di antiossidanti, migliora la digestione e stimola il sistema immunitario.
Il pane integrale raffermo? Il pane integrale, oltre alle fibre, conserva il germe del grano. Questo è ricchissimo di vitamine e oligoelementi.
Il rosmarino? Oltre a rendere tutto più buono, questa splendida pianta preverrà eventuali gonfiori.
INGREDIENTI PER QUATTRO PERSONE
Ceci neri cotti 400 g
Pane raffermo 70 g
Cipolla fresca rossa 40 g
Noci sgusciate 80 g
Acqua di cottura dei ceci 100 ml (alternativa: brodo vegetale)
Passata di pomodoro 300 g
Aglio
Rosmarino, timo, peperoncino
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe
PROCEDIMENTO
Frullare grossolanamente il pane raffermo. Metterne da parte 10 g per la panatura. Aggiungere al restante la cipolla tagliata a pezzi, i ceci, le noci, le erbe profumate, l’acqua di cottura, il sale e un cucchiaio di olio. Frullare brevemente, ad intermittenza, fino ad ottenere un impasto grumoso. Mettere l’impasto in frigo per circa 30 minuti affinché si rassodi. Formare le polpette e rotolarle nel pane grattugiato. In un tegame soffriggere l’aglio e il peperoncino. Aggiungere la passata e lasciar restringere. Salare, pepare e mescolare bene. Immergere le polpette nel pomodoro, girandole una sola volta e lasciandole insaporire per 5 minuti.
Bene, è arrivato il momento di augurare a tutti buon lavoro e tanto divertimento nel cucinare. Se ciò che ho pubblicato vi è piaciuto, per favore, datemi una mano! Condividete utilizzando i pulsanti sotto. Grazie!