Non credete nei miracoli? Male, molto male. Come disse Audrey Hepburn: “Chi non crede nei miracoli non è realista”. Di miracoli ne succedono molti e ad alcuni può esser data una spintarella d’aiuto affinché accadano. La borragine, ad esempio, è una pianta miracolosa che può contribuire non solo a fermare le lancette dell’orologio, ma anche a far tornare in dietro il tempo. E c’è una spiegazione scientifica per questo. Ma andiamo per gradi, facciamo per prima cosa la conoscenza di questa fantastica pianta nel suo habitat naturale.
E’ molto frequente incontrare la borragine in campagna, e già il suo aspetto incute una certa riverenza: la fitta peluria che ricopre tutta la pianta, quando è illuminata dal sole, le dona una soffusa aura di luce. Ma questo, ovviamente, non è sufficiente per gridare subito al miracolo: studiamola più a fondo. Nelle foglie, la peluria può creare dei fastidi quando queste vengono raccolte a mani nude. Ma questo non ha mai fermato nessuno, tanto che molte ricette tradizionali italiane sono realizzate a partire da questa ottima pianta: nella pasta fresca ripiena, nelle torte salate, nei contorni misti e negli antipasti, la borragine è spesso una regina indiscussa. Ma veniamo alla parte più caratterizzante e elegante di questa pianta: il fiore. Cinque petali stellati di un blu elettrico e profondo abbelliscono questa prezioso vegetale rendendolo una meraviglia incomparabile.
Le infiorescenze sono utilizzate per preparare delle tradizionali frittelle e i fiori freschi sono utilizzati per decorare i piatti e possono essere congelati all’interno di un ghiacciolo per abbellire le bevande. E quale parte della pianta poteva custodire il miracolo di un grande benessere se non questa graziosissima infiorescenza blu? Difatti il grande potenziale di questo medicamento è racchiuso nei semi, dai quali viene ricavato un olio prezioso. Questo contiene una sostanza che non si trova affatto spesso negli alimenti: il GLA, l’acido gamma linolenico. Finché siamo giovani non è un problema se non ingeriamo alimenti ricchi di GLA perché il nostro organismo lo può ricavare a partire dall’acido linoleico che ingeriamo. Ma con l’avanzare dell’età, a causa di errati stili di vita e cattive abitudini alimentari, l’enzima che promuove la conversione dell’acido linoleico in GLA, smette di lavorare bene e noi possiamo subirne le conseguenze. Queste sono pelle secca e invecchiata, bocca, occhi e mucose secche, tono della pelle spento, solchi e rughe. Ma niente paura! E’ proprio su questi problemi, che oltre ad essere fastidiosi ed antiestetici sono anche campanelli d’allarme, che agiscono le perle del miracoloso olio di semi di borragine. In una manciata di giorni la situazione può cambiare drasticamente, provare per credere. Oltre agli effetti evidenti ne avremo anche altri, molto importanti. L’olio inibisce le PGE2, vantando per questo proprietà cardioprotettive, antiteratogene ed anche antinfiammatorie, favorendo la produzione delle prostaglandine E1. Ma attenzione! Quando si assume questo olio è importane assumere anche un integratore di vitamina E, anche se nella maggior parte delle perle in commercio è già presente un quantitativo sufficiente di questa vitamina. Altra cosa a cui fare attenzione, per non incorrere in infiammazioni e per raggiungere migliori risultati, è il tipo di alimentazione che seguiamo. Le sostanze contenute nella borragine possono, difatti, promuovere la sintesi dell’acido arachidonico (AA), promotore delle infiammazioni nell’organismo. Ecco perché, mentre assumiamo l’olio di borragine è molto importante evitare di mangiare alimenti precursori dell’AA come salumi, formaggi, grassi saturi e fritti. Comunque, evitando sempre questi alimenti avremo anche altri benefici per la nostra salute e per il nostro aspetto fisico.
Un piatto a base di questa pianta? Questo è il link per un ottimo piatto di spaghetti alla borragine, patate e peperoncino: buon appetito!
NOTA: Da qualche anno la borragine, per via del suo pur bassissimo contenuto di alcaloidi pirrolizidinici, è da alcuni considerata una pianta tossica che è meglio non consumare. Va detto che questi alcaloidi non sono affatto presenti nell’olio derivato dai semi. Per quanto riguarda la pianta, sebbene gli studi più recenti dimostrino che non solo la borragine non è tossica, ma è protettiva nei confronti dell’organismo, è meglio per sicurezza consumarla solo previa cottura e non abbondare eccessivamente nelle dosi.