Monteliberetti campagna

Montelibretti

Ho la fortuna di vivere in un meraviglioso paesino, Montelibretti, che svetta tra le distese di ulivi della Sabina Romana.  Nel punto più alto del borgo si trova il castello Barberini, ornato da due torri e bellissimi giardini pensili. Papa Alessandro VI, il papa Borgia, usava questo luogo come sosta intermedia quando doveva uscire da Roma. Si narra che sotto al castello, a quei tempi, sia stato scavato un tunnel lungo diversi chilometri che sbucava in campagna tra gli alberi. Ma la cosa più bella di questo posto, molto fortunato dal punto di vista climatico e geografico, è la stupenda e rigogliosa campagna. Adoro passeggiare e raccogliere erbe selvatiche in questi luoghi panoramici costellati da una miriade di piccole sorgenti, e non c’è nulla che mi distenda di più della vista di queste colline.Olio di Montelibretti, fettuccine ai ficorilli

Avendo vissuto qui per molti anni mi sono persuasa che ogni  albero di olivo secolare, tra i suoi rami bitorzoluti, nasconda non solo il tesoro di uno degli oli più apprezzati d’Italia, ma anche un importante segreto.  A convincermi ancora di più è stata la bellissima chiacchierata che ho avuto la fortuna di fare con la splendida signora Nina, 105 anni compiuti ed uno spirito che potrebbe fare invidia a diverse persone molto più giovani. Come lei mi ha confermato, in queste zone coltivate ad olivo da tempo immemorabile, quasi tutti avevano la propria riserva di olio che durava per tutto l’anno, e questo sarebbe uno dei motivi dell’aver assistito a tanti compleanni a tre cifre da quando sono a Montelibretti. “L’olio di oliva lo avevamo sempre, quello non mancava mai. E anche adesso abbiamo l’olio vero, non quello che viene da chissà dove e chissà con cosa è fatto!” afferma Nina guardandomi dalla profondità dei suoi occhi azzurri come il cielo.

olive

fiore olivo

Nonna Nina

Ancel Keys, il famoso professore americano che per primo promosse la dieta mediterranea arrivando dagli Stati Uniti agli inizi del ‘900, sottolineò spesso quanto questo condimento fosse sempre presente nelle tavole degli abitanti del Mediterraneo la cui media di vita era più lunga rispetto a quella degli statunitensi. Ho sempre amato studiare la correlazione tra benessere e cibo, e sebbene non sia facile muoversi in un terreno in cui tutto ciò che è detto è subito dopo contraddetto da qualcun altro, quello che ho capito, anche dalla chiacchierata con la signora Nina, è che alimentarsi con semplicità, rispettando i tempi della terra, senza forzature e utilizzando le sostanze protettive che troviamo nelle piante, è forse una delle cose più importanti che si possano fare.

Fettuccine ai ficorilli

In cucina Nina ama ancora le vecchie ricette, non quelle “artificiali” della televisione che non  gradisce guardare. “Cosa mangiava?” E Nina inizia raccontando di quella volta in cui, a circa un anno di età, il medico disse a sua madre che l’aveva trovata così male che non pensava si sarebbe ripresa, e invece lei, tornando a casa, si era salvata mangiando “pane mollu” e fagioli. Tira fuori tante ricette, sbalorditivamente semplici e incredibilmente invitanti. Il pane di polenta, la cipollata, la scafata. E avverte:” La prima acqua di cottura dei legumi va sempre buttata via!”. “Ma davvero stende ancora la sfoglia signora Nina?” “Ho iniziato quando avevo 10 anni, mi mettevano una cassa di legno sotto ai piedi per farmi arrivare al tavolo, e non ho intenzione di smettere.” E aggiunge: “La sfoglia d’estate si faceva con le uova, d’inverno con l’acqua, perché le galline di prima quando faceva freddo facevano poche uova. Erano galline piccole, normali, non come quelle di adesso che sono artificiali.” Dunque si mangiava quello che stagionalmente offrivano l’orto e l’aia, solo nelle quantità che venivano naturalmente prodotte e la gran parte di ciò che si mangiava era di origine vegetale. Sono sicura che l’olio sia un elemento fondamentale, ricco di sostanze benefiche e protettive che possono allungare il benessere e gli anni di vita, ma ci vuole anche un po’ di saggezza, qualche granello di sale in testa, per prendere scelte sensate e vivere in salute. Non si può pensare che mangiando tutti i giorni come se fosse Natale non rischieremo di creare problemi al nostro organismo.fettuccine ai ficorilli

castello Montelibretti

Borragine e olivi

Montelibretti tra gli olivi

Montelibretti

Quando sto per andarmene, la Signora Nina rivolge lo sguardo acuto verso la distesa infinita di olivi fuori dalla finestra, come se volesse ringraziare per quello che le è stato donato, senza mai smettere di stringere tra le mani il suo inseparabile rosario.

logo spezialeFettuccine ai ficorilli e olio extravergine di oliva della Sabina DOP

Ingredienti per quattro persone:

Per le tagliatelle:

  • 340 g di semola di grano rimacinata
  • 170 ml di acqua
  • la punta di un cucchiaino di sale
  • mezzo cucchiaino di curcuma (facoltativa, dà un aroma armonico, un colore davvero gradevole e apporta molte sostanze benefiche)

Per il condimento:

  • 4 cucchiai di olio extravergine di oliva di Montelibretti
  • 15 ficorilli (fichi non ancora maturi)
  • una grande cipolla
  • una carota
  • una costa di sedano
  • 4 pomodori medi non troppo maturi
  • un pizzico di sale

Procedimento:

Impastare gli ingredienti per le fettuccine, coprire con la pellicola e lasciare riposare in frigorifero per 30 minuti. Stendere in modo da ottenere una sfoglia molto sottile, arrotolarla e tagliarla per ricavare le fettuccine.

Tagliare finemente la cipolla, la carota ed il sedano e farli soffriggere in una casseruola con un cucchiaio di olio. Tagliare i ficorilli a metà o in quattro parti a seconda della grandezza, a metterli a cuocere insieme al soffritto. Dopo qualche minuto aggiungere i pomodori tagliati a cubetti e lasciare cuocere per dieci minuti. Mettere sul fuoco una capiente pentola contenente almeno due litri di acqua, quando bolle buttare le fettuccine. Scolare la pasta appena salirà e ripassarla in padella con il condimento. Spegnere il fuoco, aggiungere il restante olio e mescolare. Buon appetito!

Nota: L’olio di oliva dovrebbe essere utilizzato prevalentemente a crudo per conservare tutte le sue benefiche proprietà.

fogliaMontelibretti cavalli