Se fossi un incallito esploratore che vanta diverse spedizioni verso la vetta dell’Everest, penso che nessun luogo potrebbe consolarmi meglio, nei momenti di stasi, di una spettacolare villa storica affacciata sul lago di Como.
Proprio in riva a questo lago, tra le mura di Villa del Balbianello, Guido Monzino pianificava le sue future avventure e rimirava i cimeli raccolti nelle precedenti. Proprietario della catena di grandi magazzini “Standa”, l’avventuriero aveva creato in casa il suo museo personale delle esplorazioni, ricco di curiose statuine disposte intorno alla sua slitta, e aveva allestito varie biblioteche i cui libri trattano tutti il tema delle spedizioni in luoghi estremi e impervi.
In assenza di eredi la villa è stata donata al FAI, è visitabile e viene considerata la maggiore attrattiva di tutta la zona. Una passeggiata all’ombra delle curiose specie botaniche che popolano il meraviglioso giardino o tra le bellissime sale affacciate sul lago è d’obbligo.
Se vi troverete nella sala da pranzo all’ora dei pasti, scoprirete che il proprietario ha lasciato disposizioni affinché la sua tavola non rimanesse sguarnita neanche dopo la sua morte, così ogni giorno questa viene apparecchiata a festa.
Ma le ville non sono l’unico motivo per pianificare un viaggio in questi luoghi. Ogni paesino che si affaccia sul lago è unico, ricco di vita e di storia. Ho avuto la fortuna di poter sedere, una sera, al tavolo di un grazioso ristorante e poter chiedere alla gentile proprietaria quali fossero le specialità del posto. Mi è stato raccontato che spesso nella zona si cucinano piatti preparati utilizzando i mirtilli selvatici e che lei in persona andava a raccoglierli nei boschi. Mi è stato così suggerito un orzotto ai mirtilli e porcini. Non avrei potuto chiedere di meglio!
I mirtilli selvatici sono molto più piccoli rispetto a quelli che siamo soliti comprare, sembrano dei grandi grani di pepe nero. Tornata a casa ho voluto provare ad imitare il piatto che ho mangiato in riva al lago, usando però dei mirtilli coltivati. Il risultato è stato comunque eccellente. Questo è un piatto che cucino spesso, sia perché i mirtilli, oltre ad essere ottimi, sono anche incredibilmente benefici, sia perché in questo modo il mio animo da esploratrice si consola, nei momenti di stasi, ricordando il viaggio fatto al lago di Como.
Orzotto ai mirtilli e funghi porcini
Ingredienti per quattro persone
- Orzo mondo 350 g
- Una vaschetta di mirtilli
- Due porcini freschi
- Una cipolla
- Mezzo bicchiere di vino bianco
- Prezzemolo
- Olio di oliva
- Sale e pepe
Nota:
L’orzo mondo è ricco di vitamine e minerali, ma ha bisogno di ammollo e quasi un’ora di cottura. Per i tempi di cottura conviene seguire i consigli della ditta produttrice. Se si ha poco tempo è sempre possibile acquistare l’orzo perlato che ha tempi di cottura molto minori e non richiede ammollo.
Procedimento:
Mettere a mollo l’orzo mondo per una notte. Soffriggere la cipolla tagliata a fette sottili in poco olio. Versare l’orzo sgocciolato facendolo tostare per qualche minuto. Versare il vino, mescolando finché non sarà evaporato. Versare tre mestoli di acqua bollente leggermente salata e lasciar cuocere per il tempo indicato nella scatola a fuoco basso, mescolando ogni tanto ed aggiungendo acqua se necessario. Nel frattempo pulite i porcini e tagliateli a fette sottili. A venti minuti dalla fine della cottura aggiungeteli all’orzo, e dopo dieci minuti aggiungete i mirtilli lavati. Quando l’orzotto è cotto, aggiungete due cucchiai di olio di oliva, il pepe, il prezzemolo tagliato sottilmente e mescolare. Buon appetito!