Caprarola

“E’ ben difficile capire il mondo senza uscir di casa propria” sosteneva Voltaire. Aggiungerei che è ben difficile capire un Paese senza aver assaggiato i suoi cibi e che sarebbe anche un grande peccato non farlo, soprattutto se si vive in un posto sorprendente come l’Italia. Qui ogni angolo nasconde tesori da cercare e delizie da assaporare, sta a noi decidere quando uscire di casa per andarli a scoprire. Attraversando le ombrose piantagioni del viterbese, improvvisamente ci troveremo di fronte ad uno sperone di tufo sul quale è arroccato il singolare paesino di Caprarola.Tagliatelle nocciole e curcuma

tagliatelle alla curcuma

Sembrerà di essere caduti in un sogno, eppure al culmine del borgo si trova un enorme palazzo pentagonale circondato da un meraviglioso e labirintico giardino rinascimentale. Ma la sagoma del palazzo Farnese non è ciò che di più sbalorditivo ci aspetta.

Basterà varcare la soglia del grande palazzo per sentirsi catapultati in un luogo eccezionale, tra migliaia di coloratissimi affreschi che decorano alcune tra le più ingegnose trovate architettoniche che si potessero escogitare.

Sembra che il geniale Vignola, colui che progettò gran parte delle bellezze del palazzo, abbia speso tantissime energie pur di stupire l’ignaro visitatore. Dal cortile centrale a due piani ornato da colonne di marmo e completamente abbellito da vividi affreschi, alla candida e flessuosa scala regia, fino alle sontuose sale decorate a tema, è la meraviglia ad accompagnarci da vicino in questo luogo. E, come se non bastasse, vennero realizzate anche delle stanze dall’acustica particolare: i suoni si scompongono come se li sentissimo attraverso un battito di ali, oppure coprono lunghe distanze correndo sulle pareti ma rimangono celati a chi sia al centro della stanza.

scala regia Caprarola

Non voglio dilungarmi nelle descrizioni del palazzo perché il posto merita certamente di mantenere un po’ del mistero che lo contraddistingue e che deve essere rivelato solamente a chi lo voglia visitare. Vorrei invece svelare qual è l’eccellenza gastronomica del luogo. Non sono di certo le allegre caprette che danzano felici in ogni stemma, ma sono le superbe nocciole prodotte negli sconfinati noccioleti del viterbese e che circondano questo luogo eccezionale.

E’ incredibile scoprire quanto la fantasia umana riesca a fare con questo frutto secco: pappardelle con le nocciole amalgamate nell’impasto, creme dolci e salate, cosmetici e tante altre meraviglie che troverete nelle botteghe che costellano i vicoli di Caprarola. Tornata a casa con il mio bottino, ho subito reso giustizia alla bontà della nocciola preparando un piatto succulento.

Le nocciole del viterbese sono davvero deliziose, sia fresche che tostate, ridotte in granella, in polvere o in pasta. Io preferisco comprarle riparate nel proprio guscio, aprirle al bisogno e trasformarle poi come voglio. Le avete mai pestate in un mortaio anziché frullarle? Provate. Schiacciando le nocciole si creerà una pasta cremosa che si mescolerà divinamente all’amido rilasciato dai cereali durante la cottura.

Voglio proporre la ricetta della crema salata di nocciole al rosmarino, con la quale condire delle leggere tagliatelle alla curcuma. Questo è un primo piatto buonissimo e leggero, perché non contiene uova. Ma lo sapevate che un singolo tuorlo può contenere anche 250 mg di colesterolo, il massimo apporto consentito in un intera giornata? Il colesterolo non è un grasso che deve essere introdotto con la dieta, perché il nostro corpo lo sintetizza da solo. E non mi fate sentire la storiella del “tanto se non lo mangio, il mio corpo ne produce comunque troppo”. Ci sono mille studi che confermano che, mangiandone di meno o per nulla, la situazione migliora. Vi servono i link degli studi? Chiedete e vi sarà dato.

C’è un po’ di pepe nella ricetta, ma ormai lo sanno veramente in molti che la piperina aumenta la biodisponibilità della utilissima curcumina.

Dunque mangiate questo splendido piatto di tagliatelle alla curcuma a cuor leggero, vi state facendo del bene.

Buon appetito!

Tagliatelle alla curcuma condite con pesto di nocciole di Caprarola e rosmarino

Ingredienti per quattro persone

Per le tagliatelle:

  • 340 g di semola di grano rimacinata
  • 170 ml di acqua
  • la punta di un cucchiaino di sale
  • mezzo cucchiaino di curcuma

Per il pesto:

  • ½ spicchio di aglio
  • 100 g di nocciole del viterbese
  • qualche ago di rosmarino tagliato finemente
  • un pizzico di pepe
  • un pizzico di sale

Procedimento

Impastare gli ingredienti per le tagliatelle, coprire con la pellicola e lasciare riposare in frigorifero per 30 minuti. Stendere in modo da ottenere una sfoglia molto sottile, arrotolarla e tagliarla per ricavare le tagliatelle. Schiacciare al mortaio gli ingredienti per il pesto, o se non c’è molto tempo a disposizione, frullarli.

Cuocere le tagliatelle finché non saliranno. Scolarle avendo cura di conservare parte dell’acqua di cottura con la quale sciogliere la crema di nocciole per renderla morbida. Versare la pasta cotta nel tegame contenente la crema e mescolare. Guarnire con un rametto di rosmarino e il pepe. Buon appetito!

Avete dubbi sul vostro modo di alimentarvi? Consultate un nutrizionista, ognuno di noi ha esigenze diverse e mangiare bene è una cosa davvero importante!