Non è solo una riflessione sull’amore. Non è solo una ricetta buona buona e veloce. Non è solo il racconto di un viaggio in Giappone. D’ora in poi, dopo aver pubblicato una mia ricetta, aggiungerò sempre un articolo sul lato più scientifico di queste preparazioni. Il lato nascosto della luna praticamente, quello che non si vede se ti metti con il naso rivolto al cielo. Ecco, tutte le mie ricette vegane contengono sempre una riflessione sugli abbinamenti. Ad esempio Il sesamo è ricco di calcio. Abbino allora il riso integrale che contiene tanto magnesio, così che il calcio possa essere spedito direttamente a depositarsi nelle ossa. Oppure il limone serve, oltre a dare sapore, anche a mantenere il ferro nella forma bivalente, così da facilitarne l’assorbimento intestinale.
Confesso che fin ora non l’ho fatto perché questa è la parte meno leggera e rilassante della scrittura. Già svolgo questo tipo di lavoro per altri e so che non è cosa da poco rendere scorrevoli le cose complicate. Però è molto importante che queste informazioni siano conosciute, per cui mi impegno formalmente ad aggiungerle il più possibile ai miei post futuri. Ma mi raccomando, se gradite fatemelo sapere, mi serve la vostra motivazione, ve lo assicuro!
Dunque, mentre in questo post vi parlo di amore, di Giappone e di noodle, nel prossimo vi parlerò più in profondità della scienza dietro a questo piatto. Lo so, qualcuno di voi sta già pensando che, fin ora, ha avuto una vita meravigliosa senza neanche sapere che i piatti fossero popolati da sostanze dai nomi strani. Ma, visto che sapere è potere e che sapendo possiamo scegliere meglio, io preparerò un post sui nutrienti che sono nei noodle neri. Poi scegliete voi se affrontare il lato scientifico del piatto o fermarvi a quello puramente godereccio!
Ma andiamo per ordine, iniziamo dall’amore. In Giappone.
La storia è questa: io in Giappone ci sono andata senza il mio amore, perché lui non poteva muoversi per lavoro ed è rimasto a casa. In più, sono arrivata proprio nel giorno del mio compleanno, perché era l’unico periodo in cui potevo andare. Appena aperta la porta dell’albergo a Tokyo ho scoperto che il mio amore, con la distanza, era diventato ancora più forte. Difatti Flaviano, che mi ama di quel tipo di amore tanto sano quanto raro, non solo non ha avuto un singolo neurone a suggerirgli di mettere il muso perché me ne andavo senza di lui, per di più nel giorno del mio compleanno, ma mi ha anche fatto trovare un cestino di fiori freschi con dedica in stanza!
Cosa ho fatto io allora? Il giorno dopo sono andata in un bellissimo tempio shintoista circondato da un parco favoloso. Ho acquistato un ema, che è una tavoletta di legno. In genere, l’ema viene appesa nel tempio dopo averci scritto delle richieste, così che gli spiriti possano leggerle ed esaudirle. Io ho scritto questo:
Solo ringraziamenti. Non ho nient’altro da chiedere. Poi ho fatto una foto e l’ho spedita a Flaviano.
E poi? Non posso raccontare in un solo post tutto quello che ho visto in Giappone, vi dico solo che la mia splendida amica con cui sono partita, per il compleanno mi ha regalato un corso di cucina a casa di una cuoca giapponese! Guardate che belli i ravioli vegetali!
Ma veniamo ai noodle neri con le fave fresche. I noodle hanno questo colore perché sono ricavati dal riso nero integrale. Il riso è nero per via degli antociani. Ma questo è argomento della prossima puntata, ora veniamo alla ricetta.
Ho scelto di utilizzare le fave fresche, che si trovano solo in questo periodo dell’anno e i semi di sesamo che, come dicevo prima, sono ricchi di calcio. E’ un miscuglio tra Giappone e Italia, una cucina fusion, o confusion, scegliete voi. Comunque è un piatto buono e veloce.
Ricetta vegana veloce: Noodle di riso nero alle fave
Per 4 persone
350 g di spaghettini di riso nero integrali
300 g di fave fresche
Qualche gambo di bieta rossa
Un limone
40 g di semi di sesamo bianco
Olio extravergine di oliva, sale e pepe
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Mettere sul fuoco una pentola contenente 1,5 litri di acqua. Quando l’acqua bolle, mettere il cestello per il vapore sulla pentola e cuocere le fave e i gambi di bieta tagliati a pezzi per circa 3 minuti. Togliere il cestello per il vapore, salare l’acqua e cuocere gli spaghettini per il tempo scritto sulla confezione. Spremere il succo di limone ed emulsionarlo, utilizzando una forchetta, con due cucchiai di olio. Scolare gli spaghetti e condirli con l’emulsione e le verdure. Aggiungere il sesamo.