Eh sì, gli antichi romani avevano davvero buon gusto nella scelta dei luoghi dove costruire le abitazioni più belle. Come sarebbe potuto loro sfuggire il litorale dove ora sorge la meravigliosa Sperlonga? Qui realizzarono diverse ville monumentali, la più famosa delle quali, la villa di Tiberio, lascia tuttora carezzare le sue mura dal mare più azzurro che possiate immaginare.
E io, indubbiamente, ho avuto davvero buon gusto nel trovare qui quello che ora è mio marito. Difatti ho sposato il figlio di uno dei pochissimi sperlongani doc presenti nel territorio nazionale, che detta così sembra che io abbia sposato il discendente dell’ultimo dei Mohicani, ma Sperlonga è così piccola, oltre che graziosa, da sembrare una perla bianca e splendente poggiata su un alto scoglio a picco sul mare. I suoi pochi abitanti sono davvero dei privilegiati. Inutile dire che questo gioiello è arcinoto, e penso di non sbagliare nell’affermare che sono pochissime le persone non solo del Lazio, ma anche delle regioni limitrofe, che non l’abbiano visitata almeno una volta.
Conoscevo Sperlonga da prima di incontrare mio marito, ma sicuramente non avevo mai conosciuto alcuni posti un po’ al di fuori dei percorsi convenzionali: piccoli vicoli dimenticati, grotte nascoste e spiagge protette sono state una bellissima scoperta per me. Voglio mostrarvi questi luoghi che ho scoperto, perché vale la pena andarli a vedere, e vorrei anche parlarvi di un ortaggio molto particolare, un tipo di sedano che qui a Sperlonga cresce in una variante unica, protetta e deliziosa: il sedano bianco IGP di Sperlonga.
Cosa vedere una volta arrivati a Sperlonga? Io consiglierei di fare subito una passeggiata nella panoramicissima strada pedonale che porta alla Torre Truglia. L’ampio marciapiede, abbellito da tantissime piante di buganvillee che si arrampicano sulla parete rocciosa, si affaccia su uno splendido e pulitissimo mare turchese. Arrivati alla Torre Truglia, consiglio di salire le scale per ammirare il panorama. Si può poi proseguire per la lunga spiaggia, dove i tanti stabilimenti offrono molte possibilità di riposo e di divertimento. Direi che, anche se la passeggiata non è molto breve, conviene arrivare fino in fondo, perché l’ultimo tratto di spiaggia, oltre ad essere davvero bello, è una riserva naturale protetta dal WWF. Per chi arriva fino a qui non poteva mancare il famoso dulcis in fundo, in questo caso rappresentato dalla meravigliosa Villa di Tiberio, le cui antiche mura si bagnano nell’acqua bassa di una piccola insenatura protetta dalle onde.
Accanto alle mura, dalla sabbia, zampillano alcune gelide sorgenti di acqua dolce che regalano sollievo a chi sia in cerca di refrigerio. Questa spiaggia è la mia preferita per fare il bagno, perché è ricca di pesci così colorati da sembrare tropicali! I più infaticabili possono fare una piccola nuotata di circa 300 metri, seguendo gli scogli, per arrivare ad un’altra bella e lunga spiaggia attrezzata, nascosta dalle rocce.
La villa di Tiberio ospita un meraviglioso museo archeologico nazionale, le cui statue esposte sono di fattura eccellente: probabilmente alcune sono state eseguite dagli stessi autori del gruppo marmoreo del Lacoonte, custodito nei musei Vaticani. E se volessimo affittare una barca? Si può fare di fronte al porto, dietro alla Torre Truglia. Vi consiglio di prenotare l’imbarcazione in anticipo durante l’alta stagione, anche 10 giorni prima. E non dimenticate di visitare la meravigliosa Grotta delle Bambole!!
Dopo il mare? Noi rifacciamo la passeggiata fino alla fine del marciapiede pedonale, prima della piazza principale. Spesso scendiamo verso il mare e facciamo una visita a quelle che mio marito chiama le “sabbie mobili”, un tratto di spiaggia dove la grande quantità di acqua sotterranea fa sprofondare fino al ginocchio. Poi ci concediamo una passeggiata nel grande vascone di acqua sorgiva gelida che si trova accanto alla parete di roccia per dare un po’ di tono al povero sistema circolatorio provato dal caldo.
Quando, di pomeriggio, la temperatura scende, andiamo sempre a fare una giro in paese, i cui caratteristici vicoli bianchi regalano spesso affacci sul meraviglioso mare. Vi consiglio di perdervi tra queste stradine, spulciare i piccoli negozi, e salire fino alla bellissima passeggiata alta che regala un panorama pazzesco.
Qualche curiosità: negli ultimi anni, sulle spiagge di Sperlonga, sono state avvistate diverse tartarughe marine, oltre ad un bellissimo fenicottero rosa che ha fatto una tranquilla passeggiata tra i bagnanti e gli ombrelloni.
E il sedano bianco? Eccoci subito! Trovo questo ortaggio I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta) davvero delicato. Il sapore è caratteristico anche per via dell’ottimo clima e delle annaffiature salmastre. Ho notato che, paragonato agli altri tipi di sedano, anche se croccante questo è comunque più tenero, avendo meno filamenti. Qualcuno ha anche realizzato una birra a base di Sedano Bianco di Sperlonga, e noi l’abbiamo trovata deliziosa. Le proprietà del sedano? Poco calorico, ricco di fibra, magnesio, potassio, fosforo, vitamina C, K, E, e calcio. Sia crudo che cotto è veramente ottimo, dunque non usiamolo solo per il soffritto! Il piatto che ho realizzato è facile da preparare e poco calorico. Aiuta a mantenersi in forma per poter poi trascorrere una bellissima vacanza a Sperlonga!
Nota: La ricetta che propongo può anche essere realizzata con il sedano comune, ma si dovrebbero togliere i filamenti con maggiore attenzione.
Crema al sedano bianco di Sperlonga IGP
Ingredienti per due persone:
Sedano bianco di Sperlonga 400 g (sostituzione: sedano comune) senza foglie
Patate 350 g
Brodo vegetale 500 ml
Una cipolla bianca
Un cucchiaio di thaina (oppure un cucchiaio di semi di sesamo bianco tostati e finemente frullati)
Due cucchiai di semi di sesamo bianco tostati
Olio extravergine di oliva
Sale e pepe
Procedimento:
Lavare il sedano, togliere i filamenti più grandi e ridurre in pezzetti. Sbucciare le patate e tagliarle a tocchetti. Tagliare finemente la cipolla e metterla a rosolare in una casseruola capiente dove sia stato scaldato un cucchiaio di olio. Quando sarà appassita metterla da parte. Nella stessa casseruola, aggiungendo un cucchiaio di olio, far rosolare per cinque minuti le patate e il sedano, poi coprire con il brodo bollente e far cuocere a fuoco dolce per 40 minuti. Trascorso questo tempo, aggiungere il cucchiaio di thaina (o il cucchiaio di semi di sesamo frullati) e frullare fino ad ottenere una crema liscia. Distribuire nei piatti e ornare con le cipolle e i semi di sesamo tostati.
Rossella
Agosto 18, 2017 at 4:29 pmMi piace
Roberta Rossi Brunori
Agosto 26, 2017 at 7:39 pmMi fa piacere!